Messina, esordio a testa alta: grinta e voglia per la difficile scalata
La squadra biancoscudata, nonostante gli evidenti ritardi, conquista un punto all’esordio e muove una classifica pesantemente condizionata dalla penalizzazione.
L’esordio in campionato, a prescindere dalla categoria, è uno dei momenti più attesi da parte dei tifosi, addetti ai lavori e semplici simpatizzanti a qualsiasi latitudine dello stivale. Dopo le lunghe settimane estive dedicate al calciomercato, c’è curiosità, attesa ma, soprattutto, tanta voglia di rivedere la propria maglia del cuore in campo. Sensazioni e stati d’animo che, purtroppo, hanno abbandonato da tempo le rive dello Stretto. Inutile, in questo momento, riepilogare quanto avvenuto a Messina negli ultimi anni ed il disastro, non solo sportivo, che si è materializzato negli ultimi dodici mesi. Per questo motivo, all’indomani di Messina – Athletic Club Palermo, preferiamo concentrarci su quanto visto nei novanta minuti in campo. E’ vero il calcio giocato è passato in secondo piano e, per dirla tutta, rimane comunque a recitare un ruolo marginale perché sentenze, tribunali e giudici restano gli attori principali di una vicenda che speriamo possa avere un epilogo a breve che sia in positivo o in negativo.
Di fatto abbiamo completamente dimenticato che stiamo parlando di sport, passione, tradizione ed appartenenza. Come detto, quindi, concentriamoci su questa gara d’esordio che ha segnato l’avvio del girone I di Serie D. Un primo turno che, guardandolo nella sua totalità, ha regalato parecchie sorprese vedi la sconfitta della Reggina a testimonianza che nulla è scontato anche nel panorama dilettantistico. Ma guardare le altre, purtroppo, è un qualcosa che non deve assolutamente interessarci. Il Messina, per colpe di altri di cui si conoscono nomi e cognomi, gioca un torneo a parte a causa della pesantissima penalizzazione di 14 lunghezze. Da questa settimana, in attesa di eventuali nuove batoste future, si è ridotto di un punto questo pesante macigno. Grande merito va riconosciuto alla squadra che è scesa in campo di fronte ad un “Franco Scoglio” tristemente desolato, una cattedrale nel deserto ormai divenuta famosa in tutta Italia non come bolgia del tifo ma come punto di riferimento dei concerti estivi.
C’era scetticismo ed un naturale pessimismo in vista di questo primo impegno in campionato. Non è questione di essere “cucche” o “canciabannera”, termini in voga nelle ridicole lotte social, ma è chiaro che il Messina di oggi non è ancora una squadra ma un gruppo di calciatori messi insieme nel giro di una settimana e con pochissimi allenamenti nelle gambe. Eppure, proprio da queste basi non così solide, è venuta fuori una prestazione assolutamente positiva pur con tutti i limiti del caso. In primo luogo aver evitato la sconfitta non solo muove la classifica ma dà un carico di autostima immenso come evidenziato da Savanarola nel post partita. Il 352 disegnato da mister Romano ha dato compattezza e sicurezza limitando il calo fisico e le lacune tecniche di alcuni elementi. Novanta minuti non possono bastare per tracciare una linea e dare dei giudizi definitivi ma, per degli osservatori attenti, appare lampante come lo staff tecnico si sia affidato sulle poche certezze di questa difficile fase: solidità difensiva ed esperienza in mezzo al campo. Il Messina, infatti, ha già tracciato una linea ben precisa in vista delle prossime settimane. La scelta del portiere over è necessaria e Sorrentino ha dimostrato quanto possa essere importante sia per interventi ma anche per presenza in area di rigore. Poi c’è il robusto trio difensivo che ha rischiato davvero poco contro la compagine palermitana: De Caro, Trasciani e Orlando saranno dei punti fermi inamovibili. Poi, come detto, c’è la mediana dove Clemente e Garufi avranno il compito di guidare il movimento di tutta la squadra. Naturalmente dai punti fermi e dalle note positive, si passa anche a ciò su cui bisognerà lavorare tanto ma anche intervenire ancora in sede di mercato. Nonostante l’ottimo approccio, la grande disponibilità e voglia, questa squadra ha un bisogno matto di un riferimento offensivo over. Il classico attaccante di categoria che, anche solo con la propria presenza, possa garantire un punto di riferimento costante. Roseti non ha mai mollato, ha lottato tanto ma si è ritrovato sempre spalle alla porta. Di contro Daquinto Reis è stata una spina nel fianco con la sua velocità ma è mancato di cinismo e finalizzazione in almeno due ghiotte occasioni da goal. Nella batteria dei giovani alti e bassi, come ovvio che fosse: Zucco si è rivelato un “motorino” inesauribile nonostante non sia più un under visto che la carta d’identità recita 2004. Più difficoltà nella batteria 2007 sugli esterni con Maisano che ha sofferto terribilmente nel primo tempo. Decisamente migliorata la situazione con l’ingresso del pari età Yakalej Ivan. Giunti, ormai, a metà settembre toccherà allo staff tecnico lavorare tanto sul pacchetto under per avere delle certezze maggiori. Qualcuno lo aveva dimenticato durante gli anni di Serie C, ma nel massimo torneo dilettantistico i giovani rappresentano da una parte un obbligo ma anche una grande risorsa se il loro inserimento è centrato e ben inquadrato.
Insomma questo “nuovo” Messina all’esordio ha lasciato sensazioni più positive che negative. Come detto non bisogna lasciarsi andare ai facili entusiasmi perché la rosa è carente e manca di alcuni elementi fondamentali in determinate zone del campo. Considerando tutte le attenuanti temporali ed organizzative, però, questo primo pareggio è da custodire gelosamente. Sul campo bisognerà dare il massimo per non avere alcun rimpianto con la consapevolezza che il futuro, purtroppo, non passa esclusivamente dal rettangolo verde.


