Messina, game over con il passato: testa, cuore e idee per la rinascita
Un weekend crocevia quello appena trascorso in riva allo Stretto: dalla presentazione della nuova proprietà biancoscudata ad una squadra capace, in appena nove gare, di azzerare la penalizzazione di -14.
Un luce in fondo al tunnel mentre, passo dopo passo, si può tornare a prendere una buona boccata d’ossigeno. Siamo rimasti in apnea per tanto, troppo, tempo cercando di non affondare del tutto nel limbo delle incertezze, delle umiliazioni, dei fallimenti. Il Messina, dallo stato vegetativo, riesce ad avere una speranza di poter tornare pienamente in vita a 360 gradi. Tutto questo perché, dopo anni davvero schizofrenici ed un epilogo amarissimo, l’utopia si sta trasformando in realtà concreta. La storia del calcio continua in riva allo Stretto grazie ad un nuovo filo diretto che dalla Sicilia giunge sino all’Australia con molteplici ramificazioni in giro per il mondo. Dopo tante voci incontrollate ed un massiccio uso dei social, Justin Davis e Morris Pagniello hanno iniziato ufficialmente la loro avventura da proprietari dell’ACR Messina. Sono state ore frenetiche, ricche di notizie come non avveniva da tempo e con una comunicazione chiara e diretta. Il preludio, questo è l’auspicio, che il dialogo tra tutte le parti in causa sia finalmente chiaro e lineare con una tifoseria che attendeva trepidante dei segnali.
I primi “fatti” sono stati portati a termine. Dalla nascita della nuova società, dopo le ceneri sciottiane, sino alla prima conferenza stampa a Villa Pulejo, il duo Davis – Pagniello non ha voluto perdere tempo. La prima impressione è che si voglia lavorare a 360 gradi coinvolgendo l’intera comunità messinese: dalla tifoseria alla stampa passando per il tessuto imprenditoriale sino all’amministrazione comunale. D’altronde, come ampiamente evidenziato in passato, una rinascita vera passa necessariamente da un puzzle ben assortito con un unico obiettivo comune: il bene del Messina. Non ci addentreremo, in questo momento, sulle analisi delle singole parole della nuova proprietà. Certamente una linea è stata tracciata con tanti passi da compiere ed obiettivi da raggiungere sia sul breve che sul lungo periodo. Le priorità impellenti, in questo momento, sono diverse: l’organizzazione della nuova società ed il completamento del nuovo organigramma, l’operatività finanziaria e l’intervento sulla mole debitoria sportiva, il rafforzamento di una rosa che sta onorando la maglia nonostante le evidenti lacune.
Di certo Messina ha risposto presente ma, questa volta, in maniera diversa rispetto a qualche mese fa. Nessuna passerella, né tappeto rosso o corsa al selfie di turno. La città è scottata per quanto avvenuto con AAD e, per questo motivo, vuole supportare con la consapevolezza che questa volta non si potrà più sbagliare. In questo vortice di emozioni, poi, c’è anche il campo perché ricordiamolo sempre si sta parlando di calcio. I risultati, quindi, stanno alla base di tutto come evidenziato anche da Davis e Pagniello. Fortunatamente il gruppo guidato da mister Romano e dal direttore Martello si sta dimostrando straordinario, a tratti, commovente. Se il Messina, oggi, può ambire a costruire un futuro solido, il merito va da attribuire anche a questa rosa che sta tenendo a galla la situazione in classifica ed ha già azzerato la penalizzazione di -14.
Un vero e proprio miracolo sportivo per un Messina tutto cuore, grinta e voglia di crederci. Non sarà una squadra talentuosa né ricca di individualità, ma i sogni si costruiscono anche dal basso con umiltà e sacrificio. Questi ragazzi meritano, adesso, di avere il giusto supporto societario per poter iniziare il vero campionato e la rincorsa verso la salvezza. Dopo il successo per 2-1 sul Castrumfavara, maturato ancora nei minuti finali diventati ormai una “zona Messina”, i biancoscudati si trovano a quota due punti. Sul campo la squadra sarebbe seconda a due lunghezze dalla vetta. Per adesso è importante mettere nel mirino la salvezza diretta che si trova a soli otto punti di distanza. La rincorsa è solo all’inizio e domenica prossima si fa visita alla Nissa, una delle squadre più attrezzate del girone.
Eravamo destinati al baratro, una morte annunciata ed un funerale già celebrato da molti.
Ci dispiace, il Messina è ancora vivo.


