Dalla pura utopia alla splendida realtà: il Pescara è in Serie B
Nella finalissima playoff di Serie C, gli abruzzesi ottengono la promozione nella decisiva lotteria dei calci di rigore contro la corazzata Ternana.
Pagine belle di calcio nostrano, quelle che ci piace raccontare del nostro paese ma che purtroppo latitano sempre di più. Questo ultimo atto stagionale della Serie C è arrivato non tanto nell’indifferenza generale quanto dal subire il peso di tutto ciò che sta avvenendo in generale al nostro sistema. A partire dalla clamorosa debacle della nazionale in Norvegia, passando per una Serie B che ancora non si è conclusa e si è “giocata” in tribunale sino ad arrivare alle numerose rinunce e fallimenti che il sistema di Serie C sta incassando.
Lo abbiamo ribadito tante volte che ad ogni pagina nera del nostro calcio si è risposto solo con tante parole e proclami. Di concreto non c’è nulla mentre i soliti noti continuano a dettare legge solo per spirito politico e di interessi di potere. Nel frattempo il nostro calcio sprofonda sempre di più con piazze storiche che scompaiono ed altre costrette a ripartire dai campionati regionali.
Ci sarà tempo, però, per affrontare queste delicate questioni nei prossimi giorni. Oggi, invece, è giusto dare merito e dedicare la copertina al Pescara che da outsider è riuscita a vincere la lunga trafila dei playoff di Serie C. Qualcuno storcerà il naso perché non ama questa formula ma, in realtà, in un contesto di sessanta squadre è anche giusto dare la possibilità ad una platea ampia di poter ambire ad un sogno. Perché il salto in Serie B non rappresenta solo un atto di responsabilità ma fa fare un salto di qualità ad un società sotto ogni punto di vista.
Il Pescara è riuscito a tornare in cadetteria contro un avversario che ha dovuto alzare bandiera bianca ma che di certo non ha demeritato. La Ternana è una grande squadra, per valori sicuramente superiore. Ma non siamo noi semplici cronisti a dirlo bensì un allenatore che ha fatto della sincerità e schiettezza il suo biglietto da visita.
Stiamo parlando di Silvio Baldini che, all’età di 66 anni, ha vissuto nuovamente emozioni uniche. Il tecnico, nel post partita, si è lasciato andare a parole che già sono diventate iconiche. Dalle difficoltà personali affrontate durante la stagione al netto predominio degli avversari nella gara dell’Adriatico, ha reso merito ai suoi ragazzi per la forza di saper resistere ed ottenere un risultato impensabile.
Già proprio l’unione di quel gruppo di ragazzi che non presenta le classiche stelle fuori categoria, ma tanti calciatori “affamati” o in cerca di rilancio. Dall’esperienza di Brosco, Lancini, Letizia, Valzania ai tanti classe 2000 che hanno trovato continuità di risultati in una stagione lunghissima. Pianese, Catania, Vis Pesaro, Cerignola, Ternana: questi i cinque avversari eliminati uno dopo l’altro in questa lunghissima rincorsa.
Poi la ciliegina sulla torta l’ha messa il classico MVP, l’uomo del destino che ogni bella storia ha. Lui si chiama Alessandro Plizzari e, per i più attenti, non è un autentico sconosciuto. L’estremo difensore, infatti, è cresciuto nel Milan ed è stato l’ago della bilancia in questa finale playoff. Oltre ad almeno tre miracoli assoluti durante il match, ha tenuto a galla i propri compagni anche con l’uomo in meno. Poi lo show ai calci di rigore con le parate su Ferrante, Casasola e Donnarumma: non calciatori qualunque ma autentici big per la categoria.
L’esplosione di festa dopo l’ultimo intervento ha travolto una città intera. Il Pescara raggiunge Entella, Avellino e Padova in Serie B. Il coronamento di una lunga stagione in cui la promozione era pura utopia e, grazie alla bellezza del calcio, si è trasformata in realtà splendida e concreta.
Credits Foto: Pescara Calcio

