Intervista esclusiva a Davide Pettinato: 10 campionati vinti e una carriera da protagonista
Carriera, record, promozione e uno sguardo al futuro: a tu per tu con Davide Pettinato
Una carriera importante, lunga e intensa, fatta di grinta, passione e mille sfide affrontate. Lui è Davide Pettinato, difensore centrale classe 1985. Uno dei giocatori più vincenti del calcio dilettantistico siciliano.
Nato a Messina, Pettinato ha costruito una carriera straordinaria, vestendo maglie prestigiose come quelle di Igea Virtus, Vibonese, Paternò, Gallicese, Giarre, Milazzo, Valle D’Aosta, Torres, Alcamo, Jonica, Tiger Brolo, Siracusa, Leonfortese, Gela, Acireale, Camaro, Palazzolo, Canicattì, Modica, Vittoria, fino ad arrivare – nella stagione appena trascorsa – al Kamarat, con cui ha scritto un’altra pagina di storia.
Il club agrigentino aveva deciso infatti di puntare alla promozione in Eccellenza, e proprio in quest’ottica ha scelto di affidarsi all’esperienza anche di Davide Pettinato a campionato in corso. Una scommessa vincente: il giocatore ha dato un contributo fondamentale al successo del Kamarat, culminato con il raggiungimento dell’ambìto obiettivo. La squadra ha vinto la finalissima playoff contro il Montelepre per 4-0, assicurandosi un posto nel prossimo campionato di Eccellenza. Il classe 1985 ha portato esperienza, equilibrio e una presenza solida in campo, risultando determinante nei momenti chiave della stagione.
Ma non è tutto, il difensore siciliano vanta un record difficilmente eguagliabile: ben 5 campionati vinti consecutivamente e 10 totali in carriera. Numeri da fuoriclasse che danno testimonianza di un professionista serio, rispettato da compagni e avversari.
Nell’intervista prodotta dalla nostra redazione, Davide Pettinato ripercorre le tappe più significative del suo percorso: dalle prime esperienze in Sicilia alle stagioni più intense, soffermandosi su cosa significhi per lui continuare a giocare a 39 anni con la stessa passione di sempre. Non manca uno sguardo al futuro: il calciatore ci ha parlato anche delle sue intenzioni per la prossima stagione e di quale potrebbe essere la sua prossima destinazione.
È stato un anno intenso, fatto di cambiamenti, sfide e soddisfazioni. Davide Pettinato lo racconta con onestà e lucidità, senza nascondere i momenti complicati, ma mettendo in luce la determinazione che da sempre lo contraddistingue.
“È stato un anno un po’ travagliato. Ho iniziato la stagione al Modica, poi sono passato al Vittoria. Stavo andando bene, ma anche lì è nata qualche diatriba con alcuni dirigenti, così ho deciso di voltare pagina. Alla fine sono approdato al Kamarat e lì è arrivata la svolta: abbiamo vinto i playoff e siamo saliti di categoria. Era l’obiettivo della società, e lo abbiamo centrato.”
Un finale in crescendo, che conferma quanto il calcio abbia ancora bisogno di Davide Pettinato. Non solo per quello che offre in campo, ma per ciò che rappresenta nello spogliatoio.
“Io credo che le società non cerchino solo il Davide dei numeri, ma soprattutto l’uomo. Sono un punto di riferimento per i ragazzi più giovani, sia in campo che fuori. Posso ancora dare tanto, soprattutto sul piano umano.”
Il desiderio di trasmettere qualcosa alle nuove generazioni non nasce solo dall’esperienza, ma da un’attitudine profonda. Bisogna esserci davvero e aiutare l’altro nel suo percorso di crescita.
“Ogni generazione ha una sua storia. Ma quando vedo un giovane che ha la disponibilità giusta, la voglia di crescere, io mi attacco a lui con grande piacere. Mi piace seguirli, dare consigli, aiutarli a fare quel salto di qualità, anche mentale, che può portarli in categorie superiori.”
E sul futuro, Davide è chiaro. Non è una questione di categoria, ma di progetto.
“Non guardo più la categoria. Quello che mi interessa è fare un campionato ambizioso, di vertice, dove si possa dare filo da torcere a tutti. Che poi si vinca o meno, l’importante è essere protagonisti, essere competitivi fino alla fine. Questo è ciò che cerco.”
Appuntamento per scoprire da vicino la storia di colui che ha costruito la sua carriera con passione, dedizione, impegno e sacrificio.
di Giulia Andreacchio


