Messina, calma e sangue freddo: la salvezza non passa da isterismi, veleni e polemiche
Le ultime settimane hanno riportato a galla l’eredità pesante di lunghi anni fatti di umiliazioni, divisioni, scontri e poca chiarezza.
Purtroppo, ancora una volta, ci ritroviamo a parlare non di calcio giocato né di tattica, tecnica o scelte dell’allenatore. Succede questo in un momento storico in riva allo Stretto dove le aule di tribunale si intrecciano, pesantemente, con il prato verde. In fondo un nuovo corso biancoscudato è iniziato ma non è pienamente operativo. Riuscire, quindi, a concentrarsi solo sul bello di questo sport risulta impresa quasi titanica per tutti noi che amiamo il Messina. L’ambiente è scosso, cerca nuovi punti di riferimento e paga a caro prezzo l’eredità lasciata dagli ultimi decenni. Va, infatti, sottolineato un aspetto fondamentale: la famiglia Sciotto è solo l’ultima di una lunga lista di proprietà che si sono succedute lasciando macerie e nessuna base solida sulla quale ricostruire.
In fondo qualsiasi sport, come nelle vita, non può essere basato sul nulla ma ha bisogno di idee concrete e di un progetto coerente per gli obiettivi che ci si pone. L’approdo del Racing City Group in città, naturalmente, ha scongiurato la scomparsa del Messina calcio. Pur tra mille difficoltà di natura economica, burocratica e sportiva, l’ACR Messina può passare da uno stato vegetativo ad uno di piena salute. Questo percorso graduale, però, non deve essere in alcun modo accelerato da forze esterne spinte da qualsivoglia spirito emotivo che possa essere estremamente positivo o altamente negativo. Questo è il punto focale della questione: Messina vive costantemente sulle montagne russe dell’emotività. Facili entusiasmi ma anche depressione cronica: un limbo che non riguarda solo lo sport cittadino ma, in generale, tutta la comunità.
Ci sarebbe tanto da dire su un’analisi a 360 gradi del territorio, ma è giusto limitarci all’ambito calcistico ed al Messina. Magari qualcuno, dopo l’asta giudiziaria in tribunale, si aspettava un cambiamento totale ed immediato. Non è, purtroppo, così perché le tempistiche non possono mai coincidere con quelle dell’attività sul terreno di gioco. Il campionato di Serie D prosegue nel suo percorso e non attende nessuno. Proprio su questa lunghezza d’onda, quindi, dovremmo solo dire grazie ad un gruppo di ragazzi che sta tenendo a galla il Messina e sta permettendo di costruire un altro, l’ennesimo, miracolo sportivo. Purtroppo si sta dando troppo per scontato quanto sul campo sta raccogliendo questa squadra tra mille difficoltà e sacrifici.
Attenzione ciò non toglie che non si possa muovere una critica ma, quest’ultima, deve essere sempre costruttiva e mai con il chiaro intento di distruggere. Qui arriviamo al punto focale della situazione. La crescita ambientale è fondamentale per supportare questo nuovo corso biancoscudato. Puntare il dito, accusare e mettere in dubbio qualsiasi cosa non fa male solo al Messina ma a tutta la comunità e tifoseria. Non ci nascondiamo, d’altronde, se ammettiamo a chiare lettere che c’è chi si muove nell’ombra, più o meno, per orchestrare determinate dinamiche. Allo stesso tempo, però, serve una maturità generale nel saper scindere la realtà dalla fantasia. Gli interessi personali, più o meno chiari, ci saranno sempre ma la superiorità di fronte a tutto questo aiuterebbe non poco il Messina.
Non sono frasi banali le nostre né ragionamenti campati in aria. Purtroppo ci abbiamo fatto l’abitudine e, anche sulla nostra pelle, sappiamo bene cosa significa combattere i pregiudizi e le campagne di odio social. Non distogliamo, quindi, lo sguardo dalle nostre priorità e manteniamo il focus sulla salvezza. Tutto il resto, perdonateci, è semplicemente contorno che non si riuscirà mai ad estirpare ma solo limitare.
Il Messina è atteso da due sfide molto difficili contro Gelbison e Savoia. Le due campane del girone I rappresentano un banco di prova importantissimo perché, a prescindere dall’avversario, il Messina deve fare punti ogni settimana sia in trasferta che in casa. Non ci possiamo permettere altro e la squadra va sostenuta in questo senza alcun dubbio. Poi si potrà ragionare su tutto il resto: dal lavoro della nuova società ai rinforzi del mercato passando per l’organizzazione societaria, il chiarimento sul monte debiti e, si spera, la nuova affiliazione che possa far uscire di scena anche il Tribunale.
Il futuro, serio e concreto, del Messina è l’unica cosa che conta.


