Messina, il fallimento è realtà: adesso il futuro è una responsabilità di tutti
Dopo la vittoria esterna sul campo della Sancataldese, è arrivata la sentenza definitiva del Tribunale. Quale futuro attende la Biancoscudata?
Lo avevamo immaginato diverso, d’altronde il day after di Sancataldese – Messina ci aveva spinto a fare un’analisi ad ampio raggio che dal campo passasse, inevitabilmente, alle vicende giudiziarie. Invece ci siamo ritrovati a dover rimodulare il tutto perché la sentenza è arrivata puntuale in questo lunedì mattina 15 settembre 2025. Una data da segnare bene in rosso sul calendario: il Messina si trova, quindi, ad un bivio ben definito. Da una parte la liquidazione giudiziale che mette la parola fine non solo alla società ma anche al ramo sportivo, dall’altra la possibilità di una vera rinascita senza l’annoso problema del monte debitorio.
Una bella scossa per tutto l’ambiente e per la tifoseria che aveva chiuso un weekend sicuramente positivo e pieno di speranze. Il Messina, infatti, ha iniziato bene il suo campionato. Due risultati utili consecutivi, quattro punti conquistati come le battistrada del girone I e penalizzazione ridotta a -10. La tifoseria non chiedeva altro: dignità e difesa della maglia. La vittoria contro la Sancataldese incarna perfettamente questo spirito. Come contro l’Athletic Palermo si è giocato un primo tempo sottotono ed una ripresa in grande crescita. Grande merito va dato anche a mister Romano capace di azzeccare i cambi e dare la scossa utile a ribaltare un pesante 1-0.
L’1-3 finale è stato perentorio e pesantissimo soprattutto per la grande dose di fiducia ed entusiasmo che ha trasmesso a tutti. Questi ragazzi si stanno giocando le loro carte chi per rilanciare la propria carriera, chi per misurarsi per la prima volta in Serie D, chi per sfruttare una vetrina comunque importante come quella offerta da una piazza come Messina. Alla fine, con una difesa che ha retto al netto dell’errore sul goal subito abbastanza palese, è stato proprio l’attacco a fare la differenza. Ci ha pensato Azzara con la sua fame e voglia di incidere a siglare una doppietta di pregevole fattura. Il sigillo finale, poi, è stata un’autentica serpentina di Tourè letteralmente infermabile.
Tutto questo, però, potrebbe anche essere cancellato nel giro delle prossime settimane. La sentenza del Tribunale, infatti, è stata dettagliata anche in merito ai prossimi passaggi. Non è contemplato un esercizio provvisorio né una naturale prosecuzione del ramo sportivo. Non sono stati ritenuti congrui gli accordi di sponsorizzazione presentati dalla Doadi Srls e da Giuseppe Peditto. Per questo motivo, in assenza di reali fondi per portare avanti la stagione, toccherà al curatore fallimentare indire un’asta per dare un futuro al Messina Calcio.
Alla luce di tutto questo, si apre una fase decisiva per la nostra città. C’è poco tempo sicuramente ma dalle ceneri si può presentare un’opportunità unica: far rinascere il calcio messinese senza dover ereditare il monte debitorio del passato. Per questo motivo è responsabilità di tutti muoversi e compattarsi in maniera seria e senza secondi fini. Non solo stampa e tifoseria, ma l’amministrazione comunale e la politica dovranno muovere i passi decisivi nell’individuare soggetti adatti per una rinascita seria.
Il passato, ancora una volta, deve essere portatore di consiglio: sarebbe davvero inammissibile compire gli errori di qualche anno fa e che paghiamo ancora oggi. Responsabilità deve essere la parola d’ordine, altrimenti la fine del Messina calcio non sarà solo un rischio concreto ma una solida realtà.


