Messina, occasione sprecata: perché la Biancoscudata non interessa a nessuno?
Nessuna asta, nessun rilancio rispetto alla prima ed unica offerta ufficiale del Racing City Group. Davvero questa città e questa squadra rappresentano il “deserto” calcistico italiano?
Tutto ampiamente pronosticato, amaramente aggiungiamo. Nessuna sorpresa al gong finale dell’apertura delle buste per dare il via ad un’asta giudiziaria con in ballo il futuro del Messina calcio. Si è svolto tutto molto velocemente al Tribunale per una giornata che si è rivelata tutt’altro che campale. Il Racing City Group, con il supporto della Global Capital, saranno i nuovi proprietari della Biancoscudata. Si apre certamente una nuova fase della storia centenaria del calcio in riva allo Stretto. Non abbiamo la sfera di cristallo né ci vogliamo abbandonare a previsioni inutili in questo momento: solo i fatti concreti ci diranno cosa succederà nei prossimi mesi e, si spera, anni.
Tuttavia se, da una parte, la tifoseria può tirare un sospiro di sollievo perché nel momento più buio il Messina è ancora in vita, dall’altra c’è l’amara presa di coscienza di una ghiotta occasione andata sprecata. Sia chiaro non per i nuovi proprietari che, come detto, dovranno dimostrare attivamente di essere all’altezza, ma per il poter tastare veramente con mano quali e quanti soggetti avrebbero potuto puntare a rilevare il Messina. La risposta è molto semplice, anche se quasi tutti la conoscevamo da tempo: non esiste un soggetto o un gruppo imprenditoriale che voglia con forza investire nel calcio in questa città.
Adesso non ci sono più giustificazioni, alibi o problematiche di vario genere. Bisogna prendere atto che da queste ceneri, come le abbiamo definite più volte nelle scorse settimane, non è venuta fuori la grande opportunità che auspicavamo. E’ importante, infatti, far passare il messaggio che la possibilità di avere più competitor in gioco avrebbe giovato a tutta la situazione a 360 gradi. Invece, come sottolineato anche dalla curatrice avvocato Di Renzo, tante parole, richieste di informazioni ed abboccamenti vari. Tutto ciò tradotto: fumo negli occhi e chiacchiere utili ad alimentare gli “inoltrati” su whatsapp. E’ andata, purtroppo, così e risulta anche inutile in questo momento accusare e puntare il dito. Non ci permettiamo di fare i conti in tasca a nessuno né giudicare le volontà imprenditoriali ed economiche di tanti personaggi in cerca d’autore. Tuttavia non possiamo non esprimere la delusione e l’amarezza per l’aver tastato, ancora una volta, con mano quanto il calcio sia diventato davvero marginale alle nostre latitudini.
Adesso si guarda avanti perché certamente non si è ancora chiusa la vicenda. I prossimi 10/15 giorni, infatti, saranno caratterizzati da una corsa contro il tempo sotto ogni punto di vista. Mentre la squadra dovrà continuare a macinare risultati positivi in campo, infatti, toccherà a Justin Davis e Morris Pagniello adempiere a tutte le scadenze, questioni burocratiche, legali ed economiche. Tutto questo si traduce in un lavoro che dovrà, necessariamente, impegnare professionisti in diversi ambiti. Poi, quando tutto sarà ratificato ufficialmente ed il Tribunale uscirà di scena, si spera di poter tornare a parlare esclusivamente di calcio giocato, programmazione e futuro.
Nel frattempo restiamo alla finestra, come sempre fatto in questi anni, con animo vigile, attento ma non prevenuto. Non abbiamo bisogno di sponsorizzare nessuno né di “tirare la volata” a qualsivoglia soggetto. Il nostro unico interesse riguarda il Messina e, come tale, restiamo in prima linea sia nel bene che nel male.
Al Racing City Group l’augurio di un buon lavoro, certi di poter conoscere personalmente molto presto i nuovi proprietari, i progetti futuri e gli obiettivi.


