Santo Privitera si racconta: “Ho ancora tanto da dare a questo calcio”
Il centrocampista catanese traccia il bilancio di una carriera ricca di traguardi raggiunti, Il legame con il calcio e uno sguardo sul futuro, tra nuove sfide e obiettivi ancora da fissare.
Santo Privitera, centrocampista siciliano nato nel 1987. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Messina, ha poi militato in numerose squadre tra Serie D ed Eccellenza, vestendo le maglie di club come Paternò, Giarre, Milazzo, Comiso, Vittoria, Modica, Capo d’Orlando, Canicattì, Nissa, Siracusa, Leonzio e Acireale. Nel 2024 ha fatto ritorno al FC Vittoria, formazione con cui aveva già condiviso un’esperienza in passato.
Un leader, una garanzia di vittorie. Con sei promozioni consecutive e otto totali nel suo curriculum, Santo Privitera è diventato una figura simbolo del calcio dilettantistico siciliano.
Centrocampista di esperienza e personalità, Privitera si è distinto ovunque abbia giocato, lasciando il segno sia sul piano tecnico che umano. Il suo nome è ormai sinonimo di successo: ogni squadra che punta alla promozione guarda a lui come a un valore sicuro, capace di fare la differenza non solo sul campo ma anche nello spogliatoio. A testimonianza di un percorso straordinario, il giocatore ha infatti centrato quest’anno la sua sesta promozione consecutiva in Serie D con il Gela, confermandosi una figura chiave.
Ogni stagione, ogni vittoria, ogni sfida è diversa, ma per Santo Privitera l’obiettivo non cambia mai: vincere. Con determinazione, sacrificio e quella mentalità da leader che lo contraddistingue da anni.
“I record sono fatti per essere battuti. Io ogni anno scendo in campo solo per vincere. C’è chi parla di fortuna, se è fortuna sono contento di averla, ma per me ciò che conta è vincere.”
Privitera parla con la lucidità di chi ha vissuto stagioni importanti e con la consapevolezza che non basta arrivare in alto una volta. Il vero segreto è restarci.
“Vincere è difficile. Ma confermarsi, stagione dopo stagione, lo è ancora di più. Perché quando hai un nome, quando sei riconosciuto, le aspettative su di te aumentano. E a quel punto non puoi più permetterti pause: ogni prestazione pesa.”
All’inizio di ogni nuova stagione, Santo riparte da zero. Non dà nulla per scontato. Sa che la fame di vittoria va alimentata ogni giorno.
“Ogni anno bisogna ricaricare le energie, sia fisiche che mentali. Devi ritrovare stimoli nuovi, azzerare tutto e rimetterti in gioco. Questo richiede grande lucidità e grande responsabilità, soprattutto quando tutti si aspettano tanto da te.”
La chiave, per lui, è la serietà. Non ama i grandi discorsi, non si lascia impressionare dalle promesse. Ciò che conta, soprattutto quando si parla di futuro e di trattative, sono i fatti.
“A me non interessano le chiacchiere: mi interessano i progetti seri. Se un club vuole davvero portarmi nel proprio progetto, deve dimostrarlo con i fatti. Ci deve essere la stessa intenzione da entrambe le parti. Solo così si costruisce qualcosa di importante.”
Ogni anno è una nuova sfida. E lui è pronto a vincerla, ancora.
Giulia Andreacchio


