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Alessandro Arena, talento “mazzariddaro” dal Marina di Ragusa alle lacrime in Serie B con il Pisa

Le luci dei riflettori sul prato verde, una calda serata di fine agosto, l’atmosfera dalle grandi occasioni. E’ l’ora di gioco della prima gara casalinga della rinnovata Sampdoria, salvata sull’orlo del baratro e pronta ad abbracciare i suoi tifosi con una nuova speranza di rinascita. Su quello stesso terreno di gioco, però, la scena se la sta prendendo tutta un talentuoso attaccante venuto dalla lontana Sicilia. E’ l’ora di gioco, appunto, ed Alessandro Arena decide di voler regalare la prima gioia in campionato al suo Pisa. Controllo sulla trequarti con il suo educato sinistro, dribblig al limite dell’area e bolide ad incrociare sul secondo palo. Il resto è difficile da descrivere perché è la pura essenza di questo sport: sono secondi di grande emozione per il giovane classe 2000 che scoppia in lacrime.

Lacrime di gioia per il goal, per il traguardo raggiunto, per la sua famiglia in tribuna. I suoi cari sono tutti lì, ad assistere al suo esordio in Serie B, ad ammirare le giocate di un ragazzo che ha tutte le qualità per essere definito un predestinato.

Non è nato in Brasile e non ha un cognome esotico, ma l’attenzione mediatica adesso è tutta per lui. Eppure riavvolgendo il nastro e facendo parecchi chilometri tornando in Sicilia, Alessandro partendo da Marina di Ragusa di strada ne ha percorsa tanta, spesso e volentieri incidentata o comunque irta di ostacoli. Marina di Ragusa dicevamo, un lembo di terra nota nella Grande Isola per il grande impatto turistico e non certamente per il calcio. Gli abitanti con orgoglio si fanno chiamare mazzaridari, una parola che richiama una tradizione centenaria di pescatori. A dirla tutta Arena il calcio lo ha nel DNA.
A partire proprio dalla sua famiglia, legata in maniera indissolubile al mondo del calcio. I fratelli Nicola e Daniele hanno scritto pagine storiche dell’universo dilettantistico e non solo della amata isola. Con il loro esempio sempre ben presente, Alessandro ha compiuto una crescita graduale e sempre ben equilibrata.

Poco più che adolescente incontra l’allenatore che da una grande spinta alla sua carriera, Salvatore Utro. Il tecnico lo responsabilizza, gli consegna le chiavi del Marina di Ragusa in Eccellenza e lui ripaga la fiducia a suon di goal e assist che portano i rossoblù, per la prima volta nella loro storia, in Serie D.

Il Catania ne acquista il cartellino e potrebbe essere la migliore soluzione per la crescita di Alessandro Arena ma stagione dopo stagione, all’ombra dell’Etna dimostrano di non credere appieno alle sue potenzialità, e allora inizia a girare la Sicilia in prestito. Prima l’esperienza ad Acireale con il ruolo di mezzala offensiva sotto la guida di mister Pagana, poi la chiamata dal FC Messina allenato da Pino Rigoli. Arena gioca solo il girone di ritorno in riva allo Stretto ma è da qui che la sua carriera esplode definitivamente. A fine gennaio si presenta con una splendida punizione vincente a Castrovillari e da lì trascina la squadra sino alla vittoria dei playoff tra goal e assist. Le sue giocate non passano inosservate e il salto tra i professionisti arriva con la chiamata del Gubbio. L’intuizione è quella del direttore sportivo Mignemi che scommette sulle doti del classe 2000 portandolo alla corte di mister Braglia. Le ultime due stagioni, sotto la guida di un uomo di campo così esperto, fanno maturare il calciatore che diventa un’arma offensiva infermabile. L’approccio con la Serie C si chiude con un bottino di cinque goal e otto assist nella prima annata. Numeri che vengono notevolmente migliorati nella passata stagione: doppia cifra in termini di reti e ben nove passaggi vincenti. Una consacrazione vera e propria che non può lasciare indifferenti.

Al termine del campionato, lo stesso Braglia definisce Arena un talento che merita altre categorie. Parole profetiche che, da lì a poco, si trasformano in realtà: è il Pisa di Alberto Aquilani a dare questa nuova opportunità al calciatore in Serie B. Dopo sedici minuti disputati contro il Frosinone in Coppa Italia, ne sono bastati appena cinquantanove per trovare la prima rete in cadetteria. Se il buongiorno si vede dal mattino, Alessandro Arena è pronto a regalarci un’altra annata di grandi giocate e divertimento.

Da Marina di Ragusa alle lacrime in Serie B, la sensazione è che siamo solo all’inizio di una splendida carriera a forti tinte siciliane.

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