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ASD San Luca – Video Tribute

Pregiudizi che hanno messo radici profonde. Luoghi comuni che hanno creato un solco colmo di diffidenza e precarietà. Parole, interviste, titoli di giornali che hanno squarciato quel velo di omertà ghettizzante. No, non è facile affrontare una realtà del genere. Non è facile soprattutto per una piccola comunità di provincia ai piedi dell’Aspromonte. San Luca è stato questo per anni: un piccolo centro divenuto simbolo in tutto il mondo per illegalità e malaffare. Nessuno poteva immaginare che in quell’aprile del 2017, qualcosa potesse cambiare. Dopo anni di abbandono, incuria e vandalismo, lo stadio comunale “Corrado Alvaro” tornava alla luce in tutto il suo splendore. Il prato verde, le tribune piene e quell’entusiasmo sopito da tempo. Per l’occasione scesero in campo la Nazionale Cantanti contro la Nazionale Magistrati: una giornata di orgoglio sanluchese alla quale parteciparono anche Perrotta e Tommasi tra gli altri. Nessuno poteva immaginare che quel giorno avrebbe segnato una svolta per l’intero paese. Non lo sapevano nemmeno un gruppo di amici che, sulle tribune, assistette alla partita. L’idea nacque per gioco, col tempo assunse i contorni di un vero progetto. Il calcio poteva diventare il mezzo di riscatto sociale più importante per una terra così martoriata. Lì dove i sogni lasciano spazio alla dura realtà quotidiana, il pallone era sparito da ormai tanti anni. Tra entusiasmo ed un briciolo di incoscienza, Francesco Giampaolo ed i suoi soci decidono di investire sul territorio rilevando il titolo della Pro Pellaro in Promozione. Da qui inizia la magia. Dopo una salvezza sofferta e sudata, il San Luca ritrova al suo fianco un intero paese. Impegno, passione e programmazione animano il lavoro societario. In campo, poi, si mischiano l’orgoglio calabrese alla classe e fantasia argentina. San Luca diventa una comunità multietnica e, a ritmo di tango, è pronta alla scalata. Il campionato di Promozione viene dominato: la squadra conquista 84 punti sui 90 disponibili. Ma non basta perché, nella stagione dei record, viene scomodato addirittura il grande Torino. I calabresi mettono insieme la bellezza di 134 goal, superando i 125 siglati dai granata. Il volto di Valentino Mazzola viene sostituito dal tridente dei sogni: Bruzzaniti, Romero, Carella. E’ una stupenda passerella che spalanca le porte al campionato d’Eccellenza. Tra partenze, nuovi arrivi e conferme, il volto del San Luca cambia. Ma ciò che rimane intatta è la voglia di stupire ancora una volta. Il piccolo paese torna alla ribalta nella cronaca nazionale. Questa volta, però, non sono le pagine di cronaca nera o giudiziaria a farla da padrona. San Luca diventa la terra degli “imbattibili” e la squadra ottiene 52 punti in 24 giornate. Ancora una volta nessuna sconfitta e l’obiettivo serie D lontano appena sei giornate. Sazia delle scorpacciate di goal, la squadra decide di puntare tutto su una difesa impenetrabile. Appena 9 goal subiti ed un’imbattibilità giunta a 55 gare consecutive, unica squadra in Italia a non subire sconfitte negli ultimi due anni. Tra record e vittorie, ci sarebbe anche spazio per il trionfo nella coppa Eccellenza contro il Morrone e l’eliminazione del Giarre negli ottavi della fase nazionale. Un percorso netto e perfetto che non ha risentito nemmeno del cambio in panchina a gennaio con il sorprendente arrivo di mister Stefano De Angelis. Una scelta coraggiosa a testimoniare la bontà di un progetto a lungo termine con importanti obiettivi. E poi, come in tutte le storie avvincenti, arriva il colpo di scena. Quel maledetto virus che ha fermato tutto a pochi giorni dalla sfida contro il Locri. La Serie D è lì a pochi passi, San Luca sogna di tornare nel calcio che conta dopo tanti anni di oblio. La grande vittoria, però, l’ha già ottenuta. Un calcio ai pregiudizi, per un futuro di riscatto sociale e legalità.

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