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Il punto sulla Serie D: Girone I

Chiudiamo in bellezza il nostro viaggio peninsulare approfondendo le dinamiche di un girone che, tra i 9 raggruppamenti, storicamente ha sempre strappato consensi e grande affetto per il calore che accomuna le piazze calcistiche che popolano il girone I di serie D.
Un rapporto simbiotico, quello che lega il mondo del calcio alle terre del sud Italia, tra le più viscerali e passionali anche in termini di seguito e di tifo, la componente senz’altro più bella e genuina, oggi penalizzata dinnanzi alla forza impetuosa del nemico invisibile e non pervenuta sugli spalti dei nostri stadi.
Soprassediamo sugli effetti e sulle conseguenze che ha recato questa seconda ondata, preferendo sempre la linea del campo, la più bella da commentare e da analizzare a conclusione della sesta tornata di campionato.
Caso e fortuna vuole che il girone I, rispetto ad altri, abbia vissuto maggiore regolarità e quindi abbia potuto procedere con maggiore serenità allo svolgimento di partite secondo copione.
Solo 4 le partite inserite nell’agenda dei recuperi, due per Troina e Gelbison, una ciascuno per ACR Messina, Sant’Agata, Castrovillari e Roccella che non dovrebbero superare il limite del 29 Novembre per allinearsi al gruppone. Frattanto che i recuperi possano sancire i propri verdetti, il verbo quotidiano diffuso dalla LND è che lo spettacolo del gioco del calcio possa avere il suo proseguo. Una mission che ci auguriamo possa avere il sopravvento sulla paura.
Mentre a fari spenti cerchiamo l’ammazza campionato. L’alter ego del Palermo dello scorso anno, o se preferite del Bari che dominò due anni fa. Una supremazia che pare quest’anno venga dominata dall’equilibrio o se preferite dalla ricerca del particolare che potrebbe far scattare la differenza.
A bocce ferme sono ben 4 le squadre a condividere il primato: Cittanovese, Acireale, San Luca e FC Messina.
E un particolare le accomuna tutte, dalla vetta sino alle inseguitrici. Nessuna può ritenersi imbattibile. Finora tutte hanno conosciuto la maledetta domenica, la cocente delusione, la sconfitta che mette tutto in discussione.
E’ accaduto alla Cittanovese di Pietro Infantino sconfitta in rimonta dal Biancavilla le cui nuove cure di Orazio Pidatella hanno sortito gli effetti sperati. Stessa musica per l’Acireale, abdicato al San Filippo contro l’ACR Messina, per l’FC Messina al Provinciale contro il Dattilo e per il San Luca che ancora al San Filippo, non va oltre l’eurogol di Pitto, e conosce la prima ed unica battuta d’arresto.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Un detto che trova corrispondenza nelle scelte operate da FC Messina e Biancavilla che corrono immediatamente ai ripari.
E’cosi che non viene concessa una seconda chance ad Ernesto Gabriele, sostituito dall’esperto Pino Rigoli, il tecnico prescelto per portare in alto un FC che sa cosa vuole in campo e fuori, e che vuole fare breccia nei cuori di una piazza messinese che da 2 anni, volente o nolente, si ritrova due grandi identità, l’FC Messina di Rocco Arena e l’ ACR di Pietro Sciotto, entrambe volte alla conquista di grandi obiettivi e di una stracittadina che almeno sul campo ha già vissuto il suo primo atto, vinto di rigore dall’ FC Messina non senza polemica.
Una vetta condivisa e che sta stretta per le grandi ambizioni poste alla vigilia dall’ Acireale di Peppe Pagana. I granata non hanno davvero badato a spese allestendo un organico di categoria anche superiore. E ad eccezione di uno scialbo 0-0 a Troina, e di una sconfitta a Messina, l’Acireale non ha fallito un colpo facendo 3 su 3 allo stadio Aci e Galatea, il fortino che i granata auspicano di ritrovare al più presto per sospingere i propri beniamini al definitivo salto di qualità che manca dal 2006 allorchè l’Acireale scompariva dai radar del professionismo.
Prima posizione condivisa anche dal San Luca, guidato da un ex numero 10 quale Ciccio Cozza, che sa come vincere il difficile campionato di serie D, alla guida nel 2017 di quella Sicula Leonzio che ancora oggi detiene il record di 15 vittorie consecutive. Magari non avrà l’organico per imporsi e battere la nutrita concorrenza, ma questo San Luca prosegue indomita la propria favola puntando, chissà ad un ruolo di mina vagante.
Distanziate di un punto, appaiate a 12, le due siciliane Biancavilla e Licata guidate da due tecnici esperti e molto ambiziosi, quali Orazio Pidatella e Giovanni Campanella, che non faticheranno a guardare orizzonti senz’altro rosei. Ad 11 punti il Santa Maria Cilento del bomber Maggio, già autore di 6 gol e attuale capocannoniere, 8 lunghezze per Castrovillari e ACR Messina che entrambe dovranno recuperare un turno. I lupi del Pollino sono ormai veterani della quarta serie, l’ACR Messina ha allestito un top team e punta senza condizionali alla vittoria del campionato. Nulla di impossibile per i giallorossi che per ambire all’agognato salto di categoria dovranno sudare le proverbiali sette camicie in campo ma che oggi possono godersi un clima di ritrovata pace dopo anni piuttosto tribolati.
A 7 punti le neopromosse Paternò e Dattilo, sorvegliano la cosiddetta zona rossa che in serie D è composta da ben 8 squadre. In salita sin da subito il cammino del Roccella, a secco di punti, e del Rende imbottigliato in una crisi senza fine in seguito al Playout perduto contro l’AZ Picerno, la bagarre sarà accesissima per la permanenza in serie D. Il Marina di Ragusa, di punti ne avrebbe meritati qualcuno in più rispetto ai 3 conquistati (ricordando la sconfitta a tavolino inflitta dal Giudice Sportivo contro il Licata) più avanti Troina e Gelbison a 4 punti ma entrambe con 2 turni da giocare, mentre Rotonda a 5 e Sant’Agata a 6 completano la parte bassa di una classifica in costante aggiornamento e alla ricerca di ulteriori verifiche.
Volge a conclusione il nostro approfondimento sul girone I di serie D e di fatto sui 9 raggruppamenti della quarta serie, con l’auspicio di avervi regalato qualche minuto di spensieratezza in attesa che la palla torni a rotolare e a gonfiare nuovamente quella rete che presto ci auguriamo possa tornare a essere il centro del nostro lavoro e del vostro appassionato tifo.