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SETTORI GIOVANILI – Polisportiva Calcio Sicilia

I galloni di regina indiscussa del calcio giovanile siciliano li ha conquistati sul campo, a suon di vittorie e trofei, idolatrata e sportivamente antipatica come spesso accade ai numeri uno.
A sfregarsi le mani, i due imprenditori e Presidenti della Polisportiva Calcio Sicilia, Enzo Zito e Antonino Manno, che in termini di leadership e programmazione non hanno nulla da invidiare ai settori giovanili più importanti a carattere nazionale.
Merito di scelte oculate, di sinergie e di investimenti importanti che hanno permesso al Calcio Sicilia di allargare a macchia d’olio il proprio bacino che vanta a Palermo ben altre 2 società affiliate al proprio gruppo. Queste sono il Buon Pastore e Il Calcetto, realtà dotate, ciascuna di esse, di un impianto sportivo con campi da gioco a 5, a 7 e a 11 che ben si sposano per i giovani e per gli amanti del gioco del calcio.
Feeling che è cresciuto parimenti ai risultati, allo spessore delle squadre allestite e ben dirette da staff preparati e meticolosi. Per vincere e staccare la concorrenza non vi è una ricetta che passi da un solo ingrediente. Particolare che accade nelle grandi società, e che non fa eccezione al “Pietro Pisani”, il quartier generale del Calcio Sicilia laddove manco a dirlo il Palermo di Zamparini aveva piantato radici importanti.
Una mission, quella del settore giovanile rosanero, che ha coniugato simbioticamente la fame di successi alla crescita e alla valorizzazione dei giovani talenti, richiesti e accaparrati dalle più grandi realtà del panorama nazionale.
Marchio di fabbrica e sigillo di qualità lo scudetto vinto dai 2000, guidati da mister Matteo Di Fiore, a suggello di un’annata fantastica che ha riportato il calcio siciliano nuovamente sul tetto nazionale a distanza di 17 anni dall’ultimo trionfo.
E se il Coronavirus ha sospeso ogni forma di competizione, l’unica ironia che ci consentiamo è che il Calcio Sicilia quest’anno suo malgrado non potrà arricchire il proprio palmares. Ebbene si, dopo 2 doppiette consecutive, sette titoli regionali conquistati, di cui 4 con la categoria U15 e 3 in quella U17, in una stagione caratterizzata dall’equilibrio e dalla partecipazione in campo regionale del Palermo capolista tanto coi Giovanissimi quanto con gli Allievi, il Calcio Sicilia avrebbe detto la sua anche al fotofinish!
Calcio Sicilia, unitamente a Buon Pastore e Il Calcetto, competitivo e in piena bagarre con i propri gruppi agonistici. Sia i 2003 di Fabio Petrotta, che i 2004 di Benny Catanzaro, sotto età nel campionato Under 17, avrebbero preso parte ai Play Off Regionali.
Medesimo cammino per il biennio 2005-2006: tanto i 2005 di mister Paolo Scalia, quanto i 2006 di Fabio Vitale anche loro sott’eta tra i Giovanissimi avevano praticamente ipotecato il passaggio del turno.
Ma alle vittorie del campo il gruppo Calcio Sicilia ha saputo replicare uguali, se non maggiori, soddisfazioni con il trasferimento di molti atleti in società professionistiche.
Merito di una società che ha rivolto particolare attenzione e sensibilità alla crescita del proprio vivaio. Lo è stato sotto la direzione sportiva affidata a Carmelo Bongiorno, indimenticato Direttore che ha forgiato la crescita di centinaia di talenti, e lo è tutt’oggi grazie all’attento lavoro in proiezione futura svolto dal Direttore Sportivo, procuratore e talent scout Pietro Dell’Orzo.
La lista di trasferimenti è importante: dai 2000 Giuseppe Monteaperto, acquisito dall’Empoli prima, poi dalla Juventus, oggi alla Pianese in serie C, a Giacomo Quagliata che vive il sogno del professionismo in Eredivisie con la maglia dell’Heracles dopo aver indossato le maglie di Bari e Pro Vercelli, per completare con Angelo Brunetti in prestito all’ FC Messina ma di proprietà della Sicula Leonzio e Vincenzo Mustacciolo acquisito dal Parma e oggi al Ravenna.
Lista che annovera, tra i, 2001 Simone Buffa oggi al Casarano ma di proprietà del Parma, e tra i 2002 di valore i gemelli La Vardera, Dario e Claudio, entrambi accasati alla Primavera del Cosenza.
Finestra di mercato che permette al Calcio Sicilia di dare continuità e una possibilità nel mondo dei grandi. Come per Tomas Prestianni, passato alla corte del Palermo ma oggi al Cosenza, Mattia Catanzaro, classe 2004, alla Spal, del 2002 Giuseppe Lucido alla Fiorentina, Marco Da Graca alla Juventus, del 2005 Riccardo Sciortino passato alla Sampdoria dopo l’esperienza in bianconero con la Juventus, sino al 2004 Gabriele Lampo al Bresci e al 2005 Cristian Ingallina passato all’Under 15 del Cosenza.
Per poter diventare numeri uno, bisogna studiare da numero uno e mai dare nulla per scontato. Il nostro plauso va al Calcio Sicilia che, numeri alla mano, ha creato organizzazione, talento e un modello di società che può essere un vanto anche per le tante consorelle che mirano ad un confronto costruttivo e positivo per il nostro calcio giovanile.