
Serie D, un duello da incorniciare: il Siracusa torna in C, Reggina a testa alta

Dopo tanti anni caratterizzati dal monopolio di una sola corazzata, il girone I è tornato ad essere affascinante grazie a due squadre che si sono sfidate sino al triplice fischio dell’ultima giornata.
Lo avevamo sognato, poi auspicato ed infine osservato per questi lunghi mesi. Siracusa e Reggina hanno dato vita ad un duello spettacolare per un’intera stagione. In palio non solo il ritorno nel calcio professionistico ma anche l’orgoglio personale, l’ambizione delle due proprietà, la voglia di tornare a calcare terreni di gioco sempre più prestigiosi. Al triplice fischio dello stadio “D’Alcontres – Barone” di Barcellona Pozzo di Gotto, è la squadra di mister Turati a festeggiare. Probabilmente è anche giusto così perché gli aretusei hanno fatto la differenza nei dettagli nonostante un budget decisamente non da Serie D ed una rosa di grande qualità e profondità.
Ma quando si vince un campionato con un solo punto di vantaggio, a quale conclusione si può giungere? E’ stato un dominio del Siracusa o è stata la Reggina a perderlo in una fase della stagione non particolarmente brillante? Le prossime settimane saranno caratterizzate da questi interrogativi con due climi opposti tra Sicilia e Calabria. Nel centro aretuseo è tornato l’entusiasmo, la “fame” di calcio, la voglia di riassaporare quella Serie C privata sei anni fa da un fallimento societario. Sul fronte opposto dello Stretto, invece, sarà il momento delle riflessioni con dei playoff da giocare e vincere prima di tutto. La grande verità è che entrambe avrebbero meritato il salto di categoria per qualità della rosa, per compattezza di questi spogliatoi, per gli sforzi delle società e per due tifoserie meravigliose che hanno colorato ogni stadio weekend dopo weekend. Le istantanee dell’ultima giornata racchiudono tutto questo. La gioia immensa del “De Simone” di fronte ai maxischermi, ma anche il settore ospiti gremito di San Cataldo colorato d’amaranto. Un tifoseria, quella della Reggina, che ha ritrovato in questi ragazzi l’orgoglio e l’appartenenza verso una maglia troppo spesso umiliata negli ultimi anni. Proprio da questa lunghezza d’onda, quindi, si dovrà ripartire per alimentare ancora di più il progetto di ritorno in Serie C.
Sul fronte aretuseo, invece, il presidente Ricci ha avuto la capacità di ricostruire il progetto non solo dal punto di vista sportivo. Ai grandi nomi in campo, ha accompagnato una vera e propria organizzazione societaria non da dilettantismo oltre ad un coinvolgimento sempre maggiore della città. Un’altra siciliana torna nel girone C di Serie C dove troverà il Trapani di Antonini e con Catania e Messina impegnate, rispettivamente, nei playoff e playout. Una promozione, quindi, che dà nuovo lustro al calcio dell’isola che punta ad un futuro prossimo ambizioso ma anche sostenibile.
Il nostro auspicio è che, a partire dalla prossima stagione, il nostro calcio possa continuare ad essere competitivo nel rispetto dell’amore e della passione di migliaia di tifosi.