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FC Aci S.Antonio – Video Tribute

Non si è limitato a vincere l’Aci Sant’Antonio. La compagine biancazzurra dopo aver concluso la passata stagione con un agrodolce Playoff, nel segno della continuità ha sbaragliato la concorrenza dominando letteralmente il girone C di Promozione.
Un cammino, sorprendente ai più, che domenica dopo domenica è stato legittimato sul campo con grande convinzione e forza da un gruppo, di uomini ancor prima che calciatori, accomunato e che ha condiviso quella rivalsa e quella famelica voglia di imporsi, tipica del proprio mentore e condottiero: mister Alfio Torrisi.
L’Aci Sant’Antonio non ha fallito un colpo, attesa ad un passo falso che è arrivato quando era troppo tardi, anche per il Milazzo distanziato 12 lunghezze a 6 turni dalla conclusione della Regular Season.
Quella, l’unica e sola macchia di una stagione praticamente perfetta. Perché non è mai semplice vincere, figuriamoci stravincere. Ma ad un certo punto i record fanno piacere e per la società del Presidente Pino Lamantia bisogna spellarsi le mani al cospetto di un gruppo ambizioso, giovane e affamato.
Prima in campionato e avanti in Coppa Italia, tra le prime 4 laddove poi tutto si è fermato con l’emergenza Coronavirus. I biancazzurri hanno la migliore difesa tra le 64 compagini siciliane di Promozione. Appena 9 i gol incassati da Alessio Gulisano, ultimo baluardo di una retroguardia che ha saputo fare spallucce e minimizzato le rappresaglie nemiche. Meriti che il giovane guardiano dei pali condivide con i compagni di reparto, con chi aveva già indossato la maglia biancazzurra lo scorso anno, da Sardo a Russo, da Cannella a Nicolosi, fino alle new entry Giacone e Laudani. Non da meno i reparti di centrocampo e d’attacco. In mezzo l’esperienza di Orofino, unita alla qualità delle giocate di Giuffrida, Sinatra, piuttosto che di Santangelo, hanno coniugato qualità e quantità. Il resto poi l’hanno fatto le giocate, i gol e le magie di Orazio Borzì, Salvo Nicolosi in una prima parte di stagione, Daniel Aleo acquisito dal Giarre nella finestra di mercato dicembrina e il baby Danilo Gulisano.
Numeri su numeri, come i 61 punti conquistati sul campo, primi in Sicilia al pari dell’Igea in una graduatoria di merito che pone gli etnei virtualmente con un piede e qualcosa più nella massima categoria regionale.
Proprio dove 20 anni fa, allora allenato da Orazio Pidatella, l’Aci Sant’Antonio veniva promosso in Eccellenza con il Presidente Lamantia nei ranghi dirigenziali del club biancazzurro. Una promozione che i tifosi etnei sognano di replicare a distanza di 2 decenni. Perché mai è troppo tardi, e forse, oggi è davvero la volta buona per mettere radici nel calcio siciliano che conta.

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