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ASD Giarre 1946 – Video Tribute

Parola, prima di tutto, al campo! Per il club di via Olimpia il rilancio nell’elitè del calcio regionale non può prescindere dal restyling del proprio terreno di gioco, quel manto erboso che ha caratterizzato le pagine più belle e virtuose della piazza gialloblu che negli anni ’80 e ’90 emozionava e strappava applausi sognando anche la promozione nella serie cadetta.
E con l’idea di ritrovare l’affetto dei propri tifosi e il proprio giardino di casa, abbandonato e in disuso dal 2011, il club etneo timbra il primo successo stagionale.
In prima linea, accanto al Presidente Giulio Nirelli, l’imprenditore Marco La Rosa.
Ambizione ed entusiasmo vanno a braccetto e scandiscono i primi mesi estivi di un Giarre visibilmente rafforzato. Il compito di fare mercato spetta al “gladiatore di Riposto” Maurizio Anastasi, nei nuovi progetti vi è anche l’organizzazione, ex novo, di un settore giovanile la cui responsabilità ricade sul tecnico Giuseppe Gulisano.

La campagna acquisti scopre le prime carte e i suoi primi assi da novanta. Alla conferma dei senatori Curcuruto, Arena, Aleo, Colonna, Trovato, Urso, si aggiungono gli acquisti di Abate, reduce da una stagione a suon di gol con la San Pio X, Pettinato, Capitao e Leotta ritornato alla base dopo aver ben impressionato anche in serie D. Arriva il momento delle prime scelte, alcune anche dolorose. La luna di miele con mister Luca Di Gregorio si conclude anzitempo, il Giarre vira sull’esperto tecnico Giuseppe Anastasi a cui bastano poche settimane di lavoro per incanalare i gialloblu tra le outsider di spicco.
L’inaugurazione del manto erboso, culminata con l’amichevole con i cugini del Calcio Catania, segna uno dei primi emozionanti momenti della nuova stagione.
L’inizio è promettente e convincente. Il Giarre va avanti in Coppa Italia, brilla in campionato. Ciò che tocca Simone Abate, viene trasformato in oro. La vittoria in rimonta contro il Sant’Agata e i successi di Coppa, sono i fotogrammi di un primo trimestre denso di emozioni. Arriva però Dicembre, e per la proprietà gialloblu giunge il momento di decisioni forti e inattese. Non è certo Babbo Natale a regalare i primi e sensazionali acquisti del calciomercato dicembrino. Giulio Nirelli e Marco La Rosa alzano la posta e si assicurano le prestazioni di Cocimano, Zappalà, Maimone e Viglianisi.

Di contro ad un calciomercato scoppiettante e rigoglioso, il campo non rispecchia l’andamento che aveva caratterizzato i primi mesi. La sconfitta a Santa Croce è solo il primo campanello d’allarme. Le vittorie tutt’altro che brillanti e sul filo di lana contro Enna e Sporting Pedara non brillano per la qualità del gioco espressa. La qualificazione ottenuta contro il Rosolini regala una storica finale di Coppa Italia, la sconfitta interna contro il Palazzolo corsaro per 3-0 al Regionale costa l’esonero a Giuseppe Anastasi.

Il 2020 del Giarre inizia con il rebus della guida tecnica. Il club di Via Olimpia ripone massima fiducia in Saverio Rapisarda, tecnico in seconda ed allenatore della Juniores, nato e cresciuto a Giarre, scommessa da una parte e allo stesso tempo trampolino di lancio per la propria carriera. A lui, il compito di guidare il club alla vittoria del primo trofeo. Al “Bruccoleri” i gialloblu riscrivono la storia e dopo 16 anni alzano nuovamente il massimo trofeo regionale. Per il Giarre scatta l’avventura in campo nazionale che però non si rivelerà del tutto fortunata. Risulterà fatale il gol dei giallorossi messo a segno in trasferta. In campionato il Giarre alternerà risultati importanti, come la recente ed ultima affermazione strappata al “Consales” di Rosolini a inattese debacle come la sconfitta contro il Gela che ha probabilmente estromesso il Giarre dalla vittoria del campionato.

Ciò che non potrà, invece, dissipare e cancellare saranno i ricordi di una stagione molto intensa, positiva senz’altro per i colori gialloblu che a 6 turni dalla conclusione della Regular Season si ritroverebbero in piena bagarre per un posto nei Play Off ma con la certezza, quella di aver ottenuto l’unico titolo di un’annata che, calcisticamente e non solo, difficilmente potremo dimenticare.

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