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CAMARO – GIOVANI NEL PROFESSIONISMO

L’immagine è sempre la stessa: fissa, immobile e che spazza via qualsiasi forma d’emozione in un contesto totalmente apatico. Sono passati alcuni mesi ma, oggi come ieri, il pallone ha smesso di rotolare sul prato verde. Stop: da nord a sud ci si ferma e ci si interroga su un futuro sempre più nebuloso. Il calcio dei piani alti va avanti spinto da interessi economici e dalla paura di un disastroso default. Giù nelle fondamenta, invece, sono ben evidenti quelle crepe di un terremoto senza precedenti. L’universo del dilettantismo si ferma ancora una volta, orfano di punti di riferimento e dimenticato da chi dovrebbe difenderlo. Così mentre nei palazzi si discute lontani dalla realtà quotidiana, il tempo scorre inesorabile mettendo in ginocchio una passione. Un sentimento che ancora anima il cuore di chi ha deciso di rendere il calcio un mission quotidiana.

Una vocazione che, in riva allo Stretto, porta il nome Camaro. Non semplicemente una società calcistica, ma un punto di riferimento per tutto il territorio che ha saputo mettere radici profonde e solide. Una storia ultradecennale che, di generazione in generazione, ha lasciato un’eredità pesante e di valore assoluto. Quel cuore neroverde che continua a pulsare forte nonostante le difficoltà ed un nemico invisibile come il Covid-19. Passione, lavoro, progettualità ed organizzazione: sono queste le caratteristiche che stanno alla base di un progetto ampio ed ambizioso. Il tutto con un solo ed unico obiettivo: la valorizzazione e la crescita dei giovani. In un contesto cittadino in crisi a livello economico e sportivo, anche sognare è diventato un peso troppo grande per tanti ragazzi. Gli stessi sogni sui quali il Camaro ha deciso di investire aprendo le porte del “Despar Stadium”, la sua casa. Perché è proprio dal sintetico di contrada Bisconte che si può spiccare il volo verso il calcio che conta. Un percorso di crescita che ha spalancato le porte del professionismo a tanti ragazzi messinesi.

Negli ultimi mesi, infatti, sono stati ben cinque i giovani talenti che hanno coronato il loro sogno. Un percorso di crescita che ha portato il talentuoso Samuel Corso a vestire la maglia della Vibonese. L’estroso fantasista, classe 2003, ha incantato tutti a suon di goal e grandi giocate affermandosi come punto di forza dell’Under 17 di mister Cosimini.

Sul treno direzione Vibonese si è unito anche il portiere, classe 2004, Manuel Raimondi. L’imponente estremo difensore è pronto a difendere i pali della Primavera calabrese guidata dall’ex Messina Sergio Campolo.

Chi è rimasto in Sicilia, invece, è il centrocampista Stefano Currò approdato ai piedi dell’Etna nel nuovo Catania in Serie C. Originario di Milazzo, il mediano ha fatto il salto di qualità nell’ultima stagione abbinando qualità e quantità. Terza serie che parlerà messinese anche in Campania con il classe 2005 Davide Cannistrà. Il forte attaccante, dopo le numerose reti con la formazione under 15 di mister Randazzo, giocherà con la Cavese.

Da un attaccante all’altro, perché dal florido reparto offensivo neroverde ha attraversato lo Stretto anche Davide Spaticchia. L’ex capitano del Camaro, classe 2003, è pronto ad imporsi con la maglia amaranto della Reggina. Proprio la società del presidente Gallo, neo promossa in Serie B, ha siglato un accordo di partnership con il Camaro diventato centro territoriale ufficiale.

Un ulteriore passo in avanti nella programmazione targata Antonio D’Arrigo, Pasquale Rando ed Enzo Raimondi. Grazie al lavoro di uno staff altamente qualificato e professionale, sono loro gli artefici di un progetto che ha deciso di non fermarsi ma di rilanciare le proprie ambizioni.

Di fronte ad un futuro con poche certezze e tante difficoltà, investire sulla crescita dei giovani sta diventando quasi un’utopia. In casa Camaro, però, i sogni sono ancora il bene più prezioso per ogni ragazzo che ama il calcio. Un credo che ha sempre contraddistinto la storia della società e che nemmeno il Covid-19 riuscirà a fermare. Perché, come evidenziato dalla famiglia neroverde, il calcio non conosce distanze né distinzioni. Il calcio è “Un sogno per tutti”.