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SPECIALE “LE NOVE REGINE”: il volo del Grifone

Un testa a testa serrato, durato finché è stato possibile. Poi il coronavirus ha bloccato il calcio e il pallone ha smesso di rotolare. Come sarebbe andata a finire non è dato sapersi, resta un verdetto con la promozione del Grosseto fra i pro e l’amarezza a regnare in casa del Monterosi. Nel gruppo E di Serie D, tra prima e seconda c’erano lo spazio risicato di due punti e, dati i 27 turni su 34 il tempo sufficiente per consolidare o ribaltare le gerarchie. Anche gli scontri diretti erano stati egualmente divisi, 3-0 per i laziali all’andata, vittoria di misura ai maremmani del girone di ritorno, a conferma di un equilibrio estremo.
Chiacchiere che la pandemia ha spedito senza troppi complimenti in soffitta, spalancando ai toscani la gioia della promozione. Nessun caso fortuito sia chiaro, alla fortuna bisogna dare il giusto peso perché, comunque la si pensi, il Grifone ha mirato con decisione al salto di categoria, investendo in modo importante nello scorso mercato estivo e affidando la panchina a un’autentica leggenda del calcio a tinte biancorosse. Lamberto Magrini è arrivato in Toscana quando il campionato si chiamava ancora eccellenza, adesso entra in Lega Pro dalla porta principale. Una storia d’amore fatta di avvicinamenti e brusche frenate, in cui si annovera addirittura un’esperienza in Serie B.
Riprovarci sarebbe il proverbiale sogno nel cassetto, ma piano a volare alto per resistere tra i lupi servono organizzazione e lungimiranza, la programmazione, quale risorsa unica per far fronte a budget limitati. A tal proposito Filippo Moscati, capocannoiere del Girone con 13 reti, è bomber di categoria e chissà che sia questa l’occasione per imporsi pure a livelli più alti. Il Messinese Francesco Giunta è stato il colpo di dicembre, a cui ci si è affidati per incrementare la qualità. Completa il quadro un mix ben miscelato di giovani e veterani, da cui non è folle pensare di ricominciare. Alla società il compito delle opportune valutazioni, durante un estate in cui non ci si fermerà un momento. L’esame di maturità incombe, presentarsi impreparati, d’altronde, sarebbe un imperdonabile autogol.

di Nanni Sofia